Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha pubblicato sulla piattaforma PA digitale 2026 cinque avvisi relativi ad alcune attività che le amministrazioni comunali possono realizzare con i finanziamenti previsti dal PNRR.
L’obiettivo è migliorare il livello di digitalizzazione degli enti locali. In totale, i cinque avvisi prevedono dei finanziamenti a disposizione delle amministrazioni comunali per oltre 1,25 miliardi di euro, suddivisi nei seguenti interventi:
Le risorse vengono assegnate in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande e alcune misure stanno esaurendo i fondi disponibili.
Internavigare vanta un’esperienza ventennale nell’ambito dei servizi dedicati alle amministrazioni locali e offre soluzioni conformi agli obiettivi della misura 1.4.1 – Esperienza del cittadino nei servizi pubblici
La trasformazione digitale prevede che si offrano sempre più servizi al cittadino in modalità digitale, attraverso siti web e applicativi dedicati. Il cittadino deve poter accedere ai servizi da casa, o comunque in modalità digitale senza doversi recare di persona presso gli uffici comunali.
Tanti Comuni non hanno raggiunto un livello di innovazione in linea con le aspettative dei cittadini e gli attuali mezzi a disposizione. Spesso i siti comunali non sono facilmente navigabili e non consentono di accedere ai servizi rinviando allo sportello.
Per colmare questo gap il PNRR ha previsto per i Comuni italiani 400 milioni di euro per aumentare la qualità dei siti web e dei servizi digitali offerti, così da migliorare l’esperienza digitale dei cittadini.
Di questa somma, il 40% (160 milioni) è per le otto regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) mentre la parte rimanente (240 milioni) è per le altre regioni.
Per ottenere i fondi previsti dalla misura 1.4.1 i siti web comunali e i servizi digitali devono rispettare modelli e interfacce standard, ovvero dei template pronti all’uso e altri strumenti che sono stati progettati dai tecnici di Designers Italia. Questi modelli sono caratterizzati da una semplicità d’utilizzo da parte degli utenti e sono frutto di una stretta collaborazione tra i tecnici di Designers Italia, il Dipartimento della Trasformazione Digitale e AgID. Il modello è stato realizzato seguendo le indicazioni dell’UE, ma anche anticipando alcuni standard europei in termini di trasparenza e user-centricity.
Per i servizi digitali, invece, sono state studiate le tipologie di interazioni che un cittadino può avere con un Comune individuando 26 servizi totali, raggruppati in 5 archetipi di servizio. In pratica un cittadino può rivolgersi ai Comuni per una delle seguenti cinque esigenze:
Sulla base di tale analisi sono stati realizzati dei template HTML standard, che possono essere utilizzati dai Comuni per offrire online servizi incentrati sull’esperienza dell’utente. Quindi, ad esempio, se un Comune intende digitalizzare un proprio servizio, ma non sa come realizzare un flusso chiaro e funzionale, tramite la misura 1.4.1 può implementare nel proprio sito web i template pensati e realizzati dai tecnici informatici di Designers Italia. Essendo dei modelli standard, con delle piccole modifiche questi template sono adattabili a ogni tipo di servizio, anche non compreso nella lista dei 26 servizi individuati
La domanda per ottenere i fondi della misura 1.4.1 del PNRR può essere presentata dal legale rappresentante del Comune (ossia il sindaco) o da un suo delegato, che ad esempio può essere anche una società privata esperta di informatica.
La domanda di ammissione al finanziamento deve essere presentata esclusivamente tramite la piattaforma PA digitale 2026, cui si accede tramite SPID o CIE.
Una volta eseguito l’accesso, bisogna registrare il proprio Comune utilizzando il codice IPA dell’ente. Fatto questo, il sistema invierà all’indirizzo PEC registrato in IPA un link tramite cui completare la registrazione.
La registrazione alla piattaforma PA digitale 2026 deve essere eseguita una sola volta. Una volta registrato il Comune può chiedere l’assegnazione di tutti i fondi previsti per i Comuni. Terminata la registrazione, sempre tramite la piattaforma si compila la domanda di partecipazione all’avviso, che poi dovrà essere scaricata in formato PDF, firmata digitalmente e ricaricata sul sistema.
Per candidarsi a ricevere i fondi per i siti web e i servizi online i Comuni hanno tempo fino al 2 settembre 2022. Ogni 30 giorni, però, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale valuterà le domande già presentate che possono essere finanziate, aprendo delle finestre in cui comunicherà gli esiti delle candidature ricevute fino a quel momento. Visto che l’avviso è stato pubblicato il 26 aprile, i primi esiti sulle candidature arrivate si è avuto il 25 maggio, ora seguiranno gli esiti del 23 giugno. Le domande per il rimborso, invece, potranno essere presentate a partire dal 15 ottobre 2022.
I fondi verranno erogati sotto forma di voucher e per obiettivo raggiunto. Ciò significa che i Comuni non dovranno rendicontare gli interventi realizzati con delle fatture, ma dovranno semplicemente autocertificare il raggiungimento di determinati obiettivi e dimostrare che il loro sito web e i servizi online rispondono ai requisiti di funzionalità richiesti.
Ciò perché l’avviso non finanzia gli interventi in base alla spesa che viene sostenuta per realizzarli, ma assegna un rimborso fisso, il cui valore dipende dalla fascia di popolazione in cui rientra il Comune.
La cifra che può essere assegnata, sia per il sito web che per i servizi, è riportata nella seguente tabella che tiene conto del numero di abitanti del Comune:
Abitanti Comune |
Finanziamento |
Finanziamento |
Fino a 5.000 |
€ 28.902 |
€ 12.755 (max 4 servizi) |
5.001 – 20.000 |
€ 51.654 |
€ 25.895 (max 4 servizi) |
20.001 – 50.000 |
€ 87.682 |
€ 38.650 (max 5 servizi) |
50.001 – 100.000 |
€ 96.260 |
€ 38.650 (max 6 servizi) |
100.001 – 250.000 |
€ 162.545 |
€ 58.963 (max 6 servizi) |
> 250.000 |
€ 500.243 |
€ 77.684 (max 10 servizi) |
Ai fini della verifica di conformità degli interventi realizzati, l’ente dovrà compilare una check list, indicando anche le url del sito web e dei servizi attivati, comprese le credenziali per l’accesso da parte dei cittadini. Gli interventi finanziabili sono indicati nell’allegato 2 dell’avviso. Possono essere finanziati anche interventi realizzati in passato, a partire dal 1° febbraio del 2020. Non possono essere finanziati interventi che hanno già ottenuto altri finanziamenti pubblici.
Una volta ottenuto il finanziamento, il Comune ha deve concludere gli interventi entro i termini di seguito indicati.
Per i Comuni fino a 5.000 abitanti:
270 giorni dalla data di contrattualizzazione del fornitore per la conclusione delle attività.
Per i Comuni con più di 5.000 abitanti:
È tuttavia possibile comunicare eventuali variazioni dei tempi, tramite una specifica funzionalità della piattaforma.